Accademia Sportiva Parkinson
Accademia
L’idea di capire e studiare come lo sport possa essere d’aiuto a persone affette da disordine del movimento nasce nel 2017, quando una giovane signora affetta dal Morbo di Parkinson decise d’iscriversi nella nostra associazione sportiva dilettantistica Italian Walking Tour per imparare la tecnica del Nordic Walking.
A seguito di questo inaspettato incontro nacque il desiderio di capire in che modo e in quale misura l’utilizzo della corretta tecnica di Nordic Walking potesse esserle d’aiuto nella gestione quotidiana della sua patologia.
Diversi riferimenti scientifici, evidenze cliniche e sperimentali già dimostrano il ruolo coadiuvante dell’attività fisica nella gestione del movimento in persone affette dal Morbo di Parkinson. Lo sport si propone come strumento indispensabile nel migliorare la qualità della vita in soggetti affetti dalla patologia, così come supporto indispensabile alla terapia farmacologica. Tuttavia, sebbene benefico, l’impatto dello sport “tradizionale” rimane limitato.
Come fare ad innovare l’approccio sportivo ed adattarlo a persone affette dal Morbo di Parkinson?
L’obiettivo era quello di considerare la persona affetta da questa patologia come un’atleta che deve gestire una patologia neurodegerativa e non come un malato. La sfida quindi era quella di capire in che modo ristrutturare l’attività sportiva al fine di ottenere maggiori benefici su questi soggetti.
Diverse domande sorsero spontanee: Come superare le limitazioni poste dall’approccio “tradizionale” allo sport? Come far sì che lo sport possa essere davvero uno strumento rieducativo ed educativo? Quale può essere il ruolo del Nordic Walking in questo processo?
La chiave di volta emerse dopo diverse ricerche approfondite sul ruolo della Plasticità Cerebrale (la plasticità cerebrale è la potenzialità del cervello di variare funzione e struttura non solo durante il suo periodo di sviluppo, ma anche durante la vita adulta). Questo mi aiutò a reimmaginare un nuovo modo di interpretare l’attività fisica quale mezzo e strumento chiave all’atleta parkinsoniano al fine di poter meglio gestire momenti di crisi evocati dalla patalogia.

E fù cosi che nel 2023, a seguito di 5 anni di allenamenti con atleti parkinsoniani e addizionale esperienza acquisita, ho deciso di fondare l’Accademia Sportiva Parkinson.
Questo è un progetto innovativo che mi auguro possa diventare un catalizzatore di strategie mentali, cognitive e comportamentali a disposizione delle persone affette da Morbo di Parkinson e dal disordine del movimento così come i loro familiari.
Lungi dal considerare le esperienze acquisite come preordinate ed immutabili, considero il Metodo sportivo “Paolo Falsini” in continua evoluzione poiché solo il costante confronto con l’atleta potrà permettere all’istruttore di crescere professionalmente.
Paolo Falsini
